Dopo dieci anni di battaglie, una società brianzola costruirà il mostro.
Pronta un’area di oltre 40mila mq |
Daniele Nalbone (www.liberazione.it)
Da Agrate Brianza a Partinico. Dal ricco hinterland milanese alla depressa provincia palermitana. È la storia della “Policentro” Daunia, società brianzola che, dopo un’estenuante battaglia lunga oltre dieci anni attraverso troppe ombre e poche luci, potrà ora dare il via alla costruzione di un mega centro commerciale alla periferia di Partinico. Entro la fine dell’anno, si dicono certi dalla società, verrà posta la prima pietra al “Policentro”. «Sarà questo» spiegano dal circolo di Rifondazione Comunista “Peppino Impastato” «il momento dell’inizio della fine del commercio di Partinico e della possibilità di uno sviluppo reale e duraturo per il nostro paese». Poco più di una settimana fa, infatti, la Policentro Daunia ha incassato il via libera alla grande opera dalla conferenza dei servizi alla quale hanno partecipato il Comune di Partinico, la Provincia di Palermo, la Camera di commercio e l’assessorato regionale alle Attività produttive. In risposta, come ultimo baluardo a difesa dei commercianti partinicensi, i Giovani Comunisti/e del comune palermitano hanno redatto un dossier in cui si spiega chiaramente quali saranno le ripercussioni, su Partinico (appena 34mila abitanti) dell’apertura di questo ennesimo centro commerciale della zona e quali, invece, le proposte per dar vita a un vero sviluppo economico del paese.
Tutto accade a 30 chilometri da Palermo, a 15 dall’aeroporto di Punta Raisi, a 3 dallo svincolo dell’autostrada Palermo-Mazara del Vallo, in un’area assolutamente perfetta secondo le indagini di mercato. Peccato, però, che quell’area, stando a una delibera comunale del 1998 della giunta di centrosinistra guidata da Gigia Cannizzo, era stata inizialmente concessa, una volta espropriati i terreni, al Cosar, un consorzio di artigiani di Partinico. Delibera confermata, un anno dopo, anche dal Tar che respinse il ricorso presentato dal Consorzio dei proprietari espropriandi dell’area difesi dall’avvocato Diego Cammarata, attuale sindaco di Palermo, allora consulente del neosindaco (di centrodestra) di Partinico, Giuseppe Giordano, che successe a Gigia Cannizzo.
Nonostante ciò – secondo quanto più volte sostenuto dalla stampa locale con la sponsorizzazione di Marcello Dell’Utri e di Giancarlo Miccichè – la Policentro inizia, tramite intermediari, ad acquistare terreni nella zona della contrada Margi Soprano, un’area adiacente a quella di proprietà della cosca mafiosa dei Fardazza-Vitale, vicini ai Corleonesi, il cui dominio sulla zona di Partinico ha avuto il proprio apice con Giusy Vitale, oggi collaboratrice di giustizia. Ed è proprio dalle testimonianze di Giusy Vitale che emerge come il pizzo pagato dagli acquirenti dei terreni dove, fra poco, dovrebbe sorgere il Policentro ha fruttato alla cosca oltre 120mila euro. «Contestualmente», denunciano dal circolo Peppino Impastato, «il sindaco Giordano bloccava la delibera di concessione, pur in presenza del pronunciamento del Tar, ostacolando il progetto degli artigiani per il rilancio dell’economia locale a favore del mega centro commerciale proposto dalla società brianzola».
Così, dopo anni di battaglie che hanno, in alcuni casi, spaccato in due la cittadinanza fra favorevoli e contrari al mega progetto, dopo il voltafaccia degli artigiani del Cosar che, evidentemente convinti dalla Policentro, hanno dato nel 2003 la disponibilità alla società lombarda dell’area di oltre 40mila metri quadri in Contrada Margi Soprano, accontentandosi di una sola parte di questa, non si sa per ora di quale estensione, ora siamo arrivati agli sgoccioli. L’attuale sindaco Lo Biundo (Udc), ex consigliere comunale durante la giunta Giordano, ha compiuto gli ultimi passi: «sponsorizzato pubblicamente da Cosar, Confcommercio e dalla Policentro Daunia, oggi è lui a benedire la nascita di questo mostro chiamato “Policentro”».
Un mostro che «provocherà la desertificazione dell’economia del paese» denunciano i Giovani comunisti/e di Partinico «in quanto i grandi profitti che si avranno dal centro commerciale mai e poi mai verranno reinvestiti sul territorio e questo segnerà lo svuotamento, sociale e culturale, del nostro paese, dato che quel poco di vita sociale esistente a Partinico si trasferirà interamente all’interno del Policentro, dove la gente potrà dedicare tutte le proprie ore libere al consumo, riducendo Partinico a un mero “paese dormitorio”». Inoltre i cinquecento posti di lavoro che si creeranno, a fronte di stime iniziali di 4-5 mila, «saranno ovviamente precari» spiegano dal circolo Peppino Impastato. Mentre «la costruzione del nuovo centro commerciale, come dichiarava la Confcommercio quando si opponeva alla realizzazione della Policentro, farà scomparire oltre cinquecento posti di lavoro nel commercio locale».
Tutto questo, di certo, non può dirsi sviluppo: «sviluppo significa costruzione di un’economia solida, produttiva, che investa sulle industrie collegate all’enorme potenzialità dell’agricoltura del nostro territorio e su una rete di distribuzione collegata alla produzione locale». Di certo, non apertura di grandi supermercati, outlet e cinema multisala.
vorrei lasciare la mia umile opinione su questo articolo che mi sembra zeppo di contestazioni inconcrete e futili tipiche del “bastiancontrarismo”(scusate il neologismo) dei comunisti partinicesi, intrisi di spirito di contraddizione nei confronti di qualsiasi novità che non rientri nel loro dogmatismo ideologico! vorrei semplicemente analizzare alcuni punti dell’articolo che non poggiano, a mio parere, su nessuna logica. “la policentro provochera’ la desertificazione dell’economia locale in quanto i profitti derivanti dalla policentro mai e poi mai verranno reinvestiti sul territorio”. In genere i profitti derivanti da un investimento da parte di una società rientrano nelle tasche della stessa, tutt’al piu’ possono essere reinvistiti nello stessa struttura, su cui si era precedentemente investito. Non si è mai sentito che i profitti siano reinvestiti nell’area urbana che ospita la struttura. Cio’ vale sia per un centro commerciale come per un semplicissimo bar ( di certo non reinveste i suoi profitti per riparare le “scaffe del paese”!!!!!!). altro punto: “la policentro segnerà lo svuotamento sociale e culturale del nostro paese dato che quel poco di vita sociale esistente nel nostro paese si trasferira all’interno della policentro, dove la gente potrà dedicare tutte le sue ore libere al consumo, riducendo partinico ad un mero paese dormitorio” . Partinico è gia’ un paese dormitorio che dovrebbe svegliarsi indipendentemente dalla “minaccia policentro”. Le occasioni in cui il paese è attivo, la gente risponde: le manifestazioni culturali e sociali, quando vengono organizzate, vedono una buona affluenza di pubblico..peccato che sono rare.!Se il paese si nutrisse continuamente di tutto cio’ non avrebbe nulla da temere da una policentro “ruba pubblico”! posto cio’, le due cose non mi sembrano cosi’ antitetiche! inoltre, l’affermazione che mi ha veramente fatto sorridere è : “la policentro farà scomparire oltre cinquecento posti di lavoro nel commercio locale”. Scomparire dite? bisogna chiedersi se esiste questa grande offerta di lavoro che verra’, a detta vostra, risucchiata nel vortice della policentro. Non mi pare che in termini di occupazione il nostro paese stia messo bene…! infine non condivido affatto la vostra concezione di sviluppo del territorio interamente improntata su un’economia agricola…a che ci siamo trasformiamo partinico in un villaggio rurale di muzik, in tipico stile sovietico!!!!
Evito di rispondere in modo astratto alle accuse (di visione della realtà a partire da presunti nostri pregiudizi) del simpatico anticomunista..
Scrivi “intrisi di spirito di contraddizione nei confronti di qualsiasi novità che non rientri nel loro dogmatismo ideologico”: io ti rispondo che noi non siamo contro ogni novità, ma crediamo fortemente che una struttura del genere complichi ancora di più un panorama che come dici tu stesso è già deserto. E spero che tu prima di commentare questo articolo (che evidentemente non può comprendere al suo interno un’analisi approfondita visti i limiti di spazio), abbia letto il dossier che abbiamo realizzato, dove, SOLTANTO A TITOLO DI ESEMPIO, abbiamo fatto una serie di proposte concrete su come Partinico può svilupparsi.
Credi che lo sviluppo si basi sull’apertura di centri commerciali? Non credi che una struttura economica degna di chiamarsi tale non debba solo disporre di un settore “vendita”, ma anche di un settore “produzione”? Io non voglio ergermi ad economista, né mi sento competente in materia. Ma fin da piccolo mi hanno spiegato che ogni società ha dei settori economici (primario, secondario ecc). Naturalmente ogni territorio ha una sua naturale attitudine e la valorizzazione del settore primario (dato il territorio di Partinico) non significa rendere Partinico un villaggio rurale. Evidentemente nutri tu un forte pregiudizio. In economia, bisogna trovare un giusto equilibrio e proprio la mancanza di quest’ultimo rende l’Italia meridionale il “freno” della penisola, come ci definiscono in modo dispregiativo i “padani”. Forse dovrebbero anche, paradossalmente, ringraziarci dato che non siamo altro che il mercato dove ciò che produce la struttura industriale e agricola (che paradosso ancor più grande!) nordica finisce. Insomma, il ragionamento come vedi non è affatto semplice. Non ci si può basare su pregiudizi (“i comunisti sono contro tutto”). Riguardo ai posti di lavoro che scompariranno, ti invito a fare un giro per le storiche vie del commercio partinicese (corso dei mille, via crispi) ed osservare come già numerose aziende (=posti di lavoro) abbiamo chiuso baracca. I posti di lavoro che la policentro creerà saranno pochi in compenso a quelli che avrà sottratto al già scarno patrimonio esistente, e le formule contrattuali saranno i tipici 400 euro al mese (e magari pure a tempo determinato, cosicché a giro possano far lavorare per qualche mese tutti coloro che oggi stanno illudendo). Scommettiamo? Fra tre anni o quattro, verrai su questo blog a scrivere “forse i comunisti aviano ragiuni!” (uso il siciliano per enfatizzare il concetto).. 🙂 mi sono dilungato, chiedo scusa. Ciao.
.. una replica dal carattere berlusconiano: chi non condivide le scelte è comunista.. il commento avrebbe potuto essere anche costruttivo se chi scrive si fosse limitato a dimostrare il beneficio del Centro Commerciale a fronte di tutti i danni che secondo gli autori dell’articolo subirà Partinico..
io non mi intendo ne di politica, ne mi reputo un economista
anzi mi reputo un’ignorante ma a volte non sempre, penso!!!!
se in un paese di 34000 abitanti di cui da una statistica personale e dico personale dettata dall’esperienza visto che ho a che fare tutte le sacro sante giornate con i partinicesi d.o.c.,
la popolazione e’ formata da:
50% anziani-
30%sui 40anni di età(di cui sommariamente formata dal 20 % di gente impiegata nel comune entrata non per merito ma solamente per forze politiche( grazie a questo l’ignoranza e’ a livelli stellari) ) e in fine il benemerito 20% dei giovani (attualmenti residenti effetivi nella nostra cittadina).
il 20% di commercianti
il 5% di coltivatori diretti
il 20% di artigiani
il 20%di pensionati
ed in fine un bel 15 % di disoccupati!(nella carta)
poi c’e da fare una distinzione tra gente onesta e gente disonesta ;
un buon 30% di gente onesta
un buon 30 di gente onesta che all’occasione puo diventare disonesta
e un bel 20% di gente disonesta che tenta di nascondersi dietro l’onestà e le regole(tipo i politici)
e poi un bellissimo 20% di ladri, mafiosi, millantatori, incantaori di serpenti, giocolieri,
FATTO QUESTO QUADRO CARO AMICO
ma tu davvero pensi che una policentro possa portare benessere nella nostra zona
purtroppo noi giovani viviamo in un contesto che tende a viziare il nostro percorso di formazione di ideali dove per lavorare devi cercarti la raccomandazione politica e scendere a compromessi dove i tuoi diritti diventano piaceri favori,
li in quel posto chiamato comune dove combinano accordi e porcherie capaci di far spendere all’amministrazione pubblica fior di quattrini per guadagnarci sopra una miseria, queste sono le loro ideologie !
quale destra quale sinistra questa e’ la GUERRA DEI POVERI
le soluzioni sono semplici e a portata di mano :
1) creare consorzi agricoli per tutelare i prodotti locali
2) rivalutare l’agricoltura
3) il comune deve divenire un ente attivo capace di produrre per il pubblico non di sperperare la spesa
(ESEMPIO)
IL COMUNE SI SOSTITUISCE ALLA FIGURA DELL’IMPRENDITORE CREA AZIENDE PER LA TRASFORMAZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI DOVE IL COMUNE STESSO E L’IMPRENDITORE di cui a calcoli fatti con un investimento di 1.5 milioni di euro puo realizzare una struttura di 1000 mq attrezzata pronta all’uso
li si crea manodopera per circa 100 posti di lavoro per la catena di confezionamento e trasformazione
altri 20 posti di lavoro per la gestione e altri 10 posti per l’e-commerce per la commercializzazione all’estero, il tutto gestito dal comune con l’ausilio della finanza per la regolarita’ delle entrate e delle uscitla con pubblicazione mensile delle assunzionidel personale dei ricavi e delle spese.
i profitti andrebbero il 60 % per le spese di gestione il 40%
dritto nelle casse del comune per lo sviluppo di strutture simili e per investire nel turismo che ne abbiamo di parecchio bisogno, per me questo significa fare politica per quanto riguarda la policentro se darà lavoro ai soli partinicesi e i guadagni restano qui e non ci sia una fuga di denaro la potrei anche concepire ma so gia che questa e’ un’utopia
quindi un grande ed emerito vafff alla policentro e ai giocolieri della politica!!!
vi chiedo scusa per lo sfogo!
Francesco
Francesco,
sembra quasi che tu mi abbia letto nel pensiero. 🙂
Non sono bravo nel politichese, né nelle faccende burocratiche ed amministrative, tuttavia io credo fortemente nella tua (che è anche la mia) idea di Comune ente attivo capace di produrre per il pubblico e non di sperperare la spesa!
Ma come dici tu, qui tutti fanno politica per dividersi la torta di ciò che resta di Partinico, mai per costruire qualcosa.
Io penso oltre a ciò che hai detto tu, ad investimenti nel settore secondario sul campo della lavorazione, trasformazione dei prodotti agricoli. Se ci fosse la possibilità di costruire un tessuto secondario nel territorio di questo genere, una parte della produzione agricola (che oggi marcisce nello pseudo-mercato ortofrutticolo) potrebbe essere assorbita da questo tipo di lavorazione, e ciò farebbe anche alzare i prezzi al produttore dei restanti prodotti agricoli (in quanto la quantità dell’offerta si abbassa e si uniforma alla domanda del mercato).
Mi sembra un ragionamento abbastanza logico. No?
Contributi come il tuo fanno crescere! Grazie,
ciao!
ciao Gianluca cio che io penso e’ che in primis un politico per risollevare il proprio paese debba innanzitutto capire di che tipo di risorse ha a disposizione, noi ne abbiamo 2 il che non e’ indifferente : la prima e’ come detto prima l’agricoltura la seconda il turismo
ma aimè per fare turismo ci vogliono soldi per creare infrastrutture e di quelli purtroppo ne siamo a quanto accorti
ma cio non e’ colpa dei politici!!!!!!
i responsabili dello scempio siamo solo noi I PARTINICESI!
poiche siamo noi che li votiamo siamo noi che dovremmo ribellarci e non lo facciamo siamo noi che ogni giorno uccidiamo questo paese mi sorge da pensare come sta crescendo la nuova generazione? incivile viziata e mafiosa
e’ il sistema che e’ mafioso e’ fatto apposta cosi! macia e fai manciare! vivi e lascia vivere! finisci la scuola e cosa ti insegnano i genitori “vai appressu alu politicu ca ti runa u posto!” si il posto! poiche noi partinicesi siamo tutti signori prima viene u “mercedes” e dopo chi piange piange provate a fare un sondaggio alle ragazze di partinico e dite cosa vogliono fare da grandi e vi diranno “le modelle” il problema parte dalla famiglia ma se gia l’ambito familiare e’ indirettamente mafioso come potra mai crescere una nuova generazione- se non si scende in piazza noi giovani non si crei un partito che faccia politica giovane!! che si metta in discussione! che dia speranza di cambiamento! ma li vedete sti politici che abbiamo stanno invecchiando li questi si stanno facendo la pensione alle spalle delle persone che pagano le tasse dentro gli uffici c’e la totale indipendenza gli impiegati fanno i cavoli suoi e dico veramente che fanno i cavoli loro questi l.s.u. imboscati dalle coperative articolisti ma metteteli a lavorare in giro nel paese a curare piante a piantare fiori almeno ne guadagna l’aspetto il paese e se lo farebbero a quanti sono che vanno li solo a mettere la firma una volta ogni 15 giorni per i 15 giorni che non ci sono stati altro che partinico SANREMO 2 IL FESTIVAL QUI LO FAREBBERO! la domanda che mi ripeto sempre e’ “cosa fare!
scusate lo sfogo sono solo amareggiato e rattristito a sol pensiero di constatare che ci sono ragazzi che pensano che la policentro sia il risolvi problemi! dobbiamo sviluppare i mezzi che abbiamo !
l’uva la pagano 5 cent di euro al chilo grado babo base 18
una bottigia di vino siciliano a roma meno di 5 euro non la paghi secondo voi sti soldi chi li guadagna il comune o la policentro?
quando che i limoni qui dicono che li portano al macero e li pagano a 10 cnt al chilo e li commercializzano al nord 1.50 e vendono come i matti solo perche c’e scritto sopra sicilia (LA SICILIA NON E’ SOLO MAFIA ALLORAAAAA!!)
mio nonno un tempo quando ero piccolo mi disse tenendo un pugno di terra tra le mani “tutto nasce dalla terra non lo dimenticare”
quindi non dimentichiamo
BUONANOTTE A TUTTI
Geom. Di gregorio Francesco