Egr. Direttore Maniaci,
noi non sappiamo se la persona che ieri ha inviato all’emittente una nota carica di astiosità nei confronti non solo del nostro Partito ma più platealmente nei confronti dell’ex Sindaco Gigia Cannizzo a proposito della revisione del Piano regolatore Generale, sia la stessa dell’Assessore D’Amico perché siamo sicuri che trattasi di soggetto diverso.
In caso contrario davvero dobbiamo pensare come la gratitudine sia un sentimento assolutamente sconosciuto all’Assessore, la cui esistenza politica e di alcuni suoi sodali, oltre che le loro personali fortune, le devono ad un Sindaco che li prelevò da un limbo nel quale la società partinicese li aveva storicamente e socialmente relegati. Noi difendiamo Gigia Cannizzo perché ne conosciamo l’elevatezza morale, lo straordinario bagaglio culturale, l’onesta intellettuale, tutte qualità che non albergano in quanti oggi governano la nostra città. E tra questi D’Amico. Difendiamo Gigia ma non il nostro Partito che notoriamente all’Assessore non risponde per ovvie quanto comprensibili ragioni. Noi, caro Direttore, abbiamo una rigorosa regola: i nostri avversari devono sempre essere del nostro stesso livello politico e soprattutto culturale in caso contrario preferiamo rivolgere altrove le nostre attenzioni. E non si tratta, ovviamente, né di presunzione né di mancanza di riguardo per le persone. Si tratta di ben altro. Tuttavia dobbiamo ammettere come la dott.ssa Cannizzo durante la sua sindacatura ebbe a commettere un gravissimo errore politico di valutazione tra cui quello assai grave di non avere compreso – come in verità non lo comprendemmo neppure noi – le vere ragioni che spingevano alcuni artigiani a trasformarsi, nel giro di qualche anno, da Movimento per lo sviluppo dell’impresa artigiana locale in qualcosa di assai diverso. Questo avveniva a scapito di un progetto al quale anche noi avevamo per decenni creduto e che era quello di utilizzare 285 ettari, cioè l’intera area di contrada Margi destinata dal Piano Regolatore che volle Gigia Cannizzo, soltanto per lo sviluppo della nostra imprenditoria locale. Pensavamo allora esattamente quel che pensavano gli amministratori di Alcamo che si sono guardati bene dal fare saccheggiare il loro territorio dagli affaristi lombardi in combutta con quelli del luogo. All’Assessore D’Amico sarebbe per noi facile chiedergli conto e ragione – e noi ovviamente lo faremo in altro momento – del suo operato, di quel che avviene – ad esempio – all’interno delle aree interessate dai tanti Piani di lottizzazioni approvati ed oggetto di gravissime speculazioni che lui tollera, in quelle particolareggiate e dunque oggetto di varianti soltanto per opera del Consiglio comunale e non della Giunta come le aree di edilizia economica e popolare che si vogliono stravolgere insediando quel che non si può e non si deve, le aree di proprietà comunale su cui ogni giorno di più si estende il possesso di clienti elettorali di questa Amministrazione, il miliardo destinato dalla Regione alla realizzazione dell’Isola ecologica, il progetto di bonifica dell’ex discarica di Valguarnera, la realizzazione della discarica per inerti al ponte Finocchio. E potremmo continuare mettendo in serio imbarazzo l’Assessore il cui interesse primario non coincide con quello della stragrande maggioranza dei nostri concittadini quanto in quello che si sta sviluppando a distanza di pochi chilometri dalla nostra città lungo l’asse viario Partinico-Alcamo e al quale lui è fortemente interessato. E’ vero, ha ragione la dottoressa Cannizzo: la revisione del Piano Regolatore Generale si sta concretizzando sotto traccia e nel silenzio perché altri affaristi, compresa la vecchia e nuova mafia, possano trarne vantaggio. Affaristi sicuramente, clienti, se non direttamente interessati, di questa Amministrazione comunale che li userà nella prossima campagna elettorale a sostegno di un progetto di squallido e squalificato Governo della città.
Partinico 21/10/2011
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo “Peppino Impastato” – Partinico